MONTAGNE LIBERE PER TUTTI
Partiamo da Monno in auto, giungiamo al Passo del Mortirolo, poco oltre l’Albergo Alto prendiamo a destra la strada asfaltata che porta alla loc. Pianaccio e al Col di Val Bighera. La percorriamo interamente finché non raggiungiamo il punto oltre il quale si incomincia a scendere verso la Val Bighera di Vezza d’Oglio. Qui si lascia l’automobile, non lontano da un’ampia conca erbosa intrisa d’acqua, e ci dirigiamo a vista verso la Malga Salina bassa, inizialmente percorrendo a ritroso la strada asfaltata per breve tratto. Saliamo lungo l’ampio pascolo che prende quota sopra la malga cercando di puntare verso alcune trincee in parte coperte dal prato. In questa prima parte il sentiero è pressoché invisibile, ma, nei pressi dei primi trinceramenti, con un po’ di attenzione lo si riprende: da qui diventa più evidente man mano che si sale. Le pendenze sono moderate e gradualmente si entra in un ampio avvallamento percorso dal ruscello della Val Andrina. Dopo un breve traversone, siamo vicini al primo laghetto di Grom, quello inferiore (2342 m), profondo circa cinque metri e circondato da massi morenici e dalle ultime zolle erbose. Seguendo la traccia di sentiero, ora più ripido, passiamo vicino ad una piccola cascata e si entra in una conca sassosa in cui, nascosto da un cordone morenico, si annida il Lago di Grom superiore (2412 m), più piccolo del precedente, ma ugualmente profondo. Qui l’alta quota e la presenza di numerosi massi rendono il paesaggio più severo, evidenziando maggiormente i colori del piccolo lago. Vicino a questo si nota un pianoro in cui l’erba è particolarmente verde: è ciò che rimane di un antico laghetto ora intorbato. Se le forze non mancano, in meno di un ora, riprendendo l’esile traccia di sentiero si può raggiungere una sella a quota 2630 m, dalla quale si apre la vista sull’ampia conca dei Laghi Seroti.
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