MONTAGNE LIBERE PER TUTTI
Parcheggiando a S. Antonio, q. 1.127, si segue il corso del torrente che scende sulla sinistra dell’abitato. Una comoda strada sterrata percorre la vallata fino alla Malga Casazza. Superiamo le baite di Brandét-Francesconi, finché entriamo nella piana di Brandét. In fondo ad essa giungiamo all’insediameto rurale più importante dell’intera Valle. Ci troviamo a circa 1.300 metri di quota e, lasciato alle spalle questo insieme di strutture, si proseguiamo seguendo il corso del torrente. Poche decine di metri e si raggiunge il rifugio Brandét. La strada sterrata continua in lieve ascesa; entriamo e esciamo più volte dal bosco e attraversiamo ampie pasture. Tra il rifugio Brandét e la malga Casazza troviamo alcune aree attrezzate comode per una sosta.
Più avanti la strada abbandona il fondovalle ed entra nel bosco, proseguiamo in discesa fino ad un ponte, che si trova poco prima della Malga Casazza. A questo punto lasciamo la strada e seguiamo sulla destra le indicazioni per il lago di Piccolo. Da qui possiamo vedere su di un dosso le baite della Malga. Seguiamo il torrente che scende a destra dell’Alpeggio, saliamo per un comodo sentiero sul lato sinistro del corso d’acqua fino a quota 1.650 circa, scavalcandolo ci portiamo sulla sponda opposta. Da questo punto ha inizio la vera salita al lago di Piccolo. Procediamo in un susseguirsi di curve, finché raggiungiamo la Malga di Piccolo (1.897m). Notiamo delle antiche baite di cui restano solo mucchi di sassi che a quanto pare erano i muri perimetrali. Riattraversiamo nuovamente la Valle, giungendo così un formazione rocciosa dalla quale possiamo osservare dall’alto il fondovalle.
Ora l’ascesa diventa più impegnativa, seguiamo canali e aggiriamo grandi rocce che hanno subito la levigazione dai ghiacci, procedendo così per lunghi tratti a zig-zag. Giunti a questo punto dopo un breve avvallamento che attraversiamo in diagonale da destra a sinistra, in un’ampia conca ai piedi del m. Borga, raggiungiamo il lago di Picol
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